mercoledì 1 dicembre 2010

Beati monoculi in terra coecorum

Navigando sul web mi è capitato oggi di trovare questa citazione in latino "Beati monoculi in terra coecorum" , che letteralmente si traduce in "beati coloro che in una terra di ciechi hanno un solo occhio". Incuriosita ho cercato il significato e ho stranamente trovato che si tratta di un proverbio medievale che si cita per dire che anche la persona più mediocre messa di fronte a una persona peggiore di lui appare come un genio.
Beh io ho dato tutt'altro significato, o meglio, l'ho reso più vicino al mio pensiero.
Credo che questo mondo sia abitato da molte persone cieche, nel senso che non sembrano vedere la realtà che hanno di fronte,beati quindi coloro che hanno anche solo un occhio. Quindi meglio vivere con un solo occhio che essere completamente ciechi dinanzi alla realtà. 
Questa spiegazione, che è molto legata al significato stretto letterale del proverbio, mi ha fatto riflettere sullo status quo di noi uomini e donne. Ciechi o monocoli? Io preferirei perfettamente vedenti ma c'è un qualcosa che non ci permette di esserlo: il sistema.
Sono solita definire "sistema" tutto ciò che ha potere in questo mondo e che, senza che lo vogliamo, ci rende ciechi in modo tale che vediamo e capiamo quello che vogliono loro. Loro, loro chi? Coloro che fanno parte del sistema, politici e uomini di potere che attraverso le televisioni, internet ed i giornali ci mettono sotto al naso quello che loro conviene evitando di far sapere quello che invece non conviene. Nulla di quello che dico ha basi scientifiche o studi alle spalle, si tratta di mera speculazione, un "pour parler" . 
Ci definiamo liberi e coscienti delle nostre azioni ma in realtà è esattamente il contrario. Siamo intrappolati in una vita prestabilita e impacchettata come se facessimo parte di un processo produttivo in una fabbrica di giocattoli. Nasciamo, andiamo alla scuola materna, elementari, medie, superiori, lavoro o laurea e poi lavoro, matrimonio, figli, pensione, morte. Questo processo di vita a quanti dei 6 miliardi di uomini e donne appartiene? Io direi alla stragrande maggioranza, maggioranza la quale è sicuramente concentrata negli stati "ricchi" di questo mondo. Cosa fa il sistema? Ci tiene impegnati. Chi è impegnato non pensa o pensa poco, e chi non pensa è un cieco perchè non riflette sulla propria vita. 
Posso far un esempio applicandolo alla politica italiana: l'Italia è la nazione al mondo ad avere il più alto debito pubblico, ha scarsissime infrastrutture, disoccupazione in crescita all' 8,6 % (dati ISTAT), non ci serve "mastro genio" per capire che siamo vicini al collasso, in un gioco strategico come "Sim City", con gli stessi dati che abbiamo in Italia ci sarebbe il caos, ed effettivamente il caos c'è. Quei pochi che lo mettono in luce vengono zittiti e vengono propinate sempre le stesse notizie, escort, processo o non processo, legge o non legge, destra e sinistra si scannano alternandosi al governo, i problemi rimangono e noi continuiamo a fare i sonnambuli non rendendoci conto, o meglio, non volendo ammettere che questo paese un piede nella fossa già ce l'ha, e non oggi che c'è la crisi, ma da tempo. Ce l'abbiamo noi come ce l'hanno altri stati, se il mondo fosse uno schermo LCD e i suoi pixel i paesi del mondo, direi che in questo schermo oramai si vede ben poco perchè gran parte dei pixel sono bruciati. E così passano giorni, mesi, anni e noi continuiamo con la solita routine mentre "il sistema" agisce indisturbato. E cosa fa? Non lo so ma nulla di buono certamente.
Improvvisamente si incomincia a parlare di UFO ovunque, programmi, documentari, avvistamenti, dossier USA magicamente e improvvisamente messi alla mercè di tutti; il 2012, i Maya non sono nati ieri, questa è una questione vecchia ma guarda caso ora esce fuori ed escono film, documentari, libri sull'argomento.
Veniamo tempestati da queste informazioni, sempre le stesse, in breve nelle tv di tutto il mondo si parla di : UFO, 2012, cancro e malattie varie, terrorismo. Si badi bene, mai una notizia positiva, sempre tutto negativo, sempre notizie che generano preoccupazioni, ansie, e chi non è più vulnerabile di un individuo spaventato?
Tutto questo genera paura di vivere che supera di gran lunga la paura della morte, visto il gran numero di suicidi a livello mondiale direi che è stato molto più che esorcizzata la paura della morte, la morte ormai è salvezza dalla vita e le sue preoccupazioni.
 La paura genera paura, l'odio genera altro odio, e noi ciecamente proseguiamo accontentandoci della nostra vita confezionata, paurosi e timorosi preferiamo bendare i nostri occhi perchè come dice il detto "occhio non vede cuore non duole". Di una cosa sono certa, le cose nascoste a noi ignari cittadini sono molteplici, tutto quello che veniamo a sapere lo sappiamo perchè a loro fa comodo che sia così ma quello che seriamente dovremmo sapere probabilmente non lo sapremo mai. L'unica cosa che tutti possiamo sicuramente fare è decidere di uscire da questa passività, riprenderci in mano le redini della nostra vita , aprire gli occhi, accendere la mente e con testa alta senza paure e con cuore saldo vegliare sulla nostra esistenza. Padroni delle mie cose, dei miei soldi si ma padroni della mia vita mai.

martedì 30 novembre 2010

Cogito ergo sum


Vorrei inaugurare questo blog con un post che prende spunto dalle riflessioni filosofiche di uno dei più grandi pensatori europei del XVII secolo, pensatore, che con la sua celebre frase "cogito ergo sum", indicizza il mio blog sul web: Cartesio.
Secondo Cartesio la filosofia è strumento di miglioramento della vita dell'uomo ed attraverso questa è possibile giungere alla verità.
La verità, cos'è la "verità"? Quello che pensiamo, che vediamo o che immaginiamo?
Molto spesso la "verità" viene ricondotta a quello che è la "realtà tangibile", cioè quello che con i nostri sensi possiamo vedere e sentire. Secondo Cartesio la verità si spalanca dinanzi a noi quando ci serviamo del nostro intuito e quindi della nostra mente. Il primo passo è quello di sottoporre l'idea all'esercizio del dubbio (Dubium sapientiae initium / Il dubbio è l'origine della saggezza).Dubitando la nostra mente incomincia ad analizzare la questione non subendola passivamente ma sottoponendola ad un intuito/ragionamento che scaturisce appunto dal sorgere del dubbio.
Secondo Cartesio nemmeno scienze "certe" come la matematica, possono sottrarsi a questo scetticismo. Questo "qualcosa" che inganna l'uomo e fa si che i nostri sensi falliscano, lui lo chiama "genio maligno". L'uomo però per essere ingannato deve esistere e cosa prova l'esistenza dell'uomo?Il pensare, il dubitare, il rifletterci su.Cartesio giunge a questa certezza perché, pur provando a dubitare di tutti i suoi pensieri, si accorge che il dubitare di pensare è ancora un pensare...
                                                             "Il pensatore" di Rodin

Credo che la ricerca della verità,per l'uomo che pensa, rappresenti l'eldorado della propria esistenza.
Oggi giorno si pensa poco, vuoi per mancanza di tempo, vuoi perchè il pensare riporta alla mente molteplici problematiche e per un "overflow" di pensieri si decide di tagliare il problema alla radice imponendo al nostro cervello un perpetuo stand-by. La mente umana però non è una macchina con un pulsante di on/off, lo è solo per comodità visto che il fiume impetuoso della vita lo si preferisce attraversare seguendo la corrente e non l'inverso.
La stragrande maggioranza dei 6 miliardi di noi che camminano e respirano su questa terra seguono la corrente, intraprendono le strade più semplici ed evitano le salite preferendo le discese.
Come scrisse il drammaturgo Arcibald Mc Clish, vincitore di un premio Pulitzer "L'unica cosa che fa di un uomo un uomo è la sua mente, tutto il resto lo si può trovare in un maiale come in un cavallo."
Se prendiamo la nostra mente, le imponiamo di disattivarsi e seguiamo la corrente non faremo altro che perdere la nostra peculiaretà che ci contraddistingue dal resto dell'intero creato. Stiamo coscientemente imponendo a noi stessi di non esistere, abbagliati dall'illusione che la prova della nostra esistenza sia nel diventare qualcuno e quindi diventare memoria storica per molti o per quei pochi che ci hanno conosciuti. Mi domando e domando quindi, ha importanza l'oggi o il domani? A me interessa esistere oggi e finirò di esistere quando sarà cessata la mia esistenza ovvero quando sarò morta e sarà solo in quel momento che cesserò di pensare. Decido di pensare pensando,con consapevolezza,  e di vivere ed esistere in un mondo che non lascia spazio alla libertà di essere, ma solo alle mere e temporanee illusioni che isolano il nostro essere dalla chiave di volta della nostra esistenza, la nostra mente.
Non meravigliamoci se basta sempre così poco per farci barcollare e ancora meno per farci crollare, un uomo che non pensa e non riflette sulla propria esistenza è un uomo che in realtà non è mai esistito, per qualcuno forse si avrà parlato mangiato e respirato su questa terra ma non sarà mai stato protagonista dell'immenso libro della vita, e come tutte le comparse, la sua fugace pseudo-esistenza si perderà come polvere nel vento.