Beh io ho dato tutt'altro significato, o meglio, l'ho reso più vicino al mio pensiero.
Credo che questo mondo sia abitato da molte persone cieche, nel senso che non sembrano vedere la realtà che hanno di fronte,beati quindi coloro che hanno anche solo un occhio. Quindi meglio vivere con un solo occhio che essere completamente ciechi dinanzi alla realtà.
Questa spiegazione, che è molto legata al significato stretto letterale del proverbio, mi ha fatto riflettere sullo status quo di noi uomini e donne. Ciechi o monocoli? Io preferirei perfettamente vedenti ma c'è un qualcosa che non ci permette di esserlo: il sistema.
Sono solita definire "sistema" tutto ciò che ha potere in questo mondo e che, senza che lo vogliamo, ci rende ciechi in modo tale che vediamo e capiamo quello che vogliono loro. Loro, loro chi? Coloro che fanno parte del sistema, politici e uomini di potere che attraverso le televisioni, internet ed i giornali ci mettono sotto al naso quello che loro conviene evitando di far sapere quello che invece non conviene. Nulla di quello che dico ha basi scientifiche o studi alle spalle, si tratta di mera speculazione, un "pour parler" .
Ci definiamo liberi e coscienti delle nostre azioni ma in realtà è esattamente il contrario. Siamo intrappolati in una vita prestabilita e impacchettata come se facessimo parte di un processo produttivo in una fabbrica di giocattoli. Nasciamo, andiamo alla scuola materna, elementari, medie, superiori, lavoro o laurea e poi lavoro, matrimonio, figli, pensione, morte. Questo processo di vita a quanti dei 6 miliardi di uomini e donne appartiene? Io direi alla stragrande maggioranza, maggioranza la quale è sicuramente concentrata negli stati "ricchi" di questo mondo. Cosa fa il sistema? Ci tiene impegnati. Chi è impegnato non pensa o pensa poco, e chi non pensa è un cieco perchè non riflette sulla propria vita.

Improvvisamente si incomincia a parlare di UFO ovunque, programmi, documentari, avvistamenti, dossier USA magicamente e improvvisamente messi alla mercè di tutti; il 2012, i Maya non sono nati ieri, questa è una questione vecchia ma guarda caso ora esce fuori ed escono film, documentari, libri sull'argomento.
Veniamo tempestati da queste informazioni, sempre le stesse, in breve nelle tv di tutto il mondo si parla di : UFO, 2012, cancro e malattie varie, terrorismo. Si badi bene, mai una notizia positiva, sempre tutto negativo, sempre notizie che generano preoccupazioni, ansie, e chi non è più vulnerabile di un individuo spaventato?
Tutto questo genera paura di vivere che supera di gran lunga la paura della morte, visto il gran numero di suicidi a livello mondiale direi che è stato molto più che esorcizzata la paura della morte, la morte ormai è salvezza dalla vita e le sue preoccupazioni.
La paura genera paura, l'odio genera altro odio, e noi ciecamente proseguiamo accontentandoci della nostra vita confezionata, paurosi e timorosi preferiamo bendare i nostri occhi perchè come dice il detto "occhio non vede cuore non duole". Di una cosa sono certa, le cose nascoste a noi ignari cittadini sono molteplici, tutto quello che veniamo a sapere lo sappiamo perchè a loro fa comodo che sia così ma quello che seriamente dovremmo sapere probabilmente non lo sapremo mai. L'unica cosa che tutti possiamo sicuramente fare è decidere di uscire da questa passività, riprenderci in mano le redini della nostra vita , aprire gli occhi, accendere la mente e con testa alta senza paure e con cuore saldo vegliare sulla nostra esistenza. Padroni delle mie cose, dei miei soldi si ma padroni della mia vita mai.
Gli stati e il potere in generale hanno sempre puntato a tenere nascosto quello che potrebbe rivoltargli il popolo contro. Lo stato ha paura del popolo perchè è ciò che da e toglie vita a loro, inoltre, l'uomo, tende sempre a sottomettere il prossimo e sopprimere la sua idea il suo ingegno perchè teme. La paura del prossimo è insita in tutti noi e questo porta a tagliarci le gambe a vicenda, nel quotidiano, in forma meno grave, e nella vita, aggravato dal fatto che si esercita un potere ben più grande del singolo.
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